Si conclude sostanzialmente in questo modo:
"Costruiamo insieme un costume di rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità, mettiamo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo chel’Italia mostra di possedere. Buona festa della Repubblica a tutte le italiane e gli italiani."
Pochi giorni prima (lo trovate nell'articolo " Ai confini della realtà "), ho accennato ad una situazione contraddittoria emersa in merito alla posizione della Lega riguardo la ratifica del cosiddetto " Trattato di Lisbona ", che andrà a pensionare la precedente "Costituzione Europea".
Poi il ministro Frattini ha detto che va tutto bene, nessuna divisione, il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl e questo pertanto verrà presentato in Parlamento.
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Piccole differenze che sono all'ordine del giorno nelle grandi tematiche.
Il 1 giugno si svolge a Pontida il consueto raduno leghista. Umberto Bossi sale sul palco "..Ci sono centinaia di migliaia di persone, forse milioni, pronti a battersi per la libertà (...) Non vogliamo la guerra agli immigrati ma una via pacifica alle riforme. Però non ci devono ingannare (...) Stiamo facendo il federalismo fiscale con la sinistra e con i ministri del governo ombra. Questo è l'unico modo per farlo passare".
Poi interviene anche Calderoli, che tiene a chiarire la piccola incomprensione nata sulla questione del trattato di Lisbona; "Non c'è nessun caso Lisbona, noi vogliamo solo che sia il popolo a decidere. Il referendum si fa in Irlanda, non vedo perché non si possa fare da noi. Il trattato toglie sovranità al popolo e allora su questo deve decidere il popolo. Questa è la democrazia".
Pare davvero clima impegnato e costruttivo, a parte qualche naturale differenza di vedute sembra ormai di prassi il dialogo pratico con l'opposizione, le riforme condivise, libertà, democrazia...
Poi mi cade l'occhio anche sull'intervento di Maroni: "La tolleranza zero è il nostro obiettivo e vi assicuro che lo raggiungeremo. Ci accusano di essere diventato un paese razzista e xenofobo - ha proseguito - Sono palle di chi non vuole accettare il fatto che con noi al governo la musica è cambiata. Noi non molleremo mai, non arretreremo di un millimetro sulla sicurezza e sul federalismo perché queste sono le nostre battaglie, una battaglia di civiltà prima ancora che
politica".
Sembrerebbe tutto normale, eppure qualcosa mi lascia inquieto.
Sarà quel "tolleranza zero", che alle mie orecchie suona male. Forse perchè credo ingenuamente che quando la tolleranza scende a zero inizia l'intolleranza...sarà che quando leggo "nostro obiettivo e lo raggiungeremo", "non molleremo mai", "non arretreremo", "battaglia di civiltà", "ci sono centinaia di migliaia di uomini pronti a battersi e a entrare in mischia per conquistare la libertà", "garanzia di essere padroni a casa nostra"...sarà che il tutto si armonizza sulle note di "Va pensiero", che mi ricorda vecchie discussioni volte a pensionare il NOSTRO inno nazionale, l'inno di Mameli, l'inno d'Italia....beh, la democrazia, il dialogo, le riforme condivise...divento un pò scettico. Poi però rifletto sul fatto che potrei esser vittima di pregiudizi, potrei leggere fra le righe di certe dichiarazioni intenti che non appartengono più a quegli esponenti politici, posizioni quantomeno ambigue che fanno parte di un passato ormai morto e sepolto, a favore di un presente volto a rilanciare un paese in grossa difficoltà. Forse la tolleranza zero si riferisce solo al crimine, forse la garanzia di essere padroni a casa nostra è limitata alla nostra abitazione con annesso box auto. Certo, non vorrei fosse stimolo per un'azione legale da parte degli Ostrogoti o dei Greci che magari si sentono padroni di casa pure loro. (articoli completi: " Repubblica.it ", " La stampa.it ")
Ma in fondo lo sappiamo, i famigerati fucili paventati da Bossi tempo fa sono gli stessi che il Presidente del Consiglio Berlusconi ha definito di carta, quindi mi sforzo di non strumentalizzare ogni frase e di non vederci catastrofi imminenti.
Tanto più che è la festa della Repubblica.
Infatti mi accingo a cenare, accendo il televisore e scopro che Maroni aveva appena parlato di mafia, criminalità, insomma....tolleranza zero verso chi sgarra. Ecco perchè è sempre un utile esercizio mentale cercare di aprirsi verso chi ha idee diverse e carpire punti di contatto.
Vorrei quindi chiudere queste valutazioni cercando di ragionare ad ampio respiro, pertanto ritengo opportuno andare a vedere cosa dicono i rappresentati della Lega ai colleghi europei. A quel punto mi viene in mente l'esperto membro del Parlamento Europeo, Mario Borghezio. E mi vado ad ascoltare questo suo collage di parole e pensieri , che però, purtroppo, quei due o tre dubbi che ancora mi rimangono non riesce a dipanare.
Se ancora non siete stufi di leggere avrete notato che non ho ancora espresso un giudizio in merito. Non intendo in effetti farlo, preferisco condividere i dubbi. Vi posso però riportare la replica chiara e perentoria di Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e ministro delle Riforme nel governo ombra del PD:
''la sfida con il governo Berlusconi e' imperniata su due condizioni: un federalismo che serva a tutto il Paese, e non solo alle regioni piu' ricche, e che valorizzi il ruolo dei Comuni''.
''Da Pontida ci arriva una disponibilita' al dialogo sulle riforme che per noi e' tale dall'inizio e la pratichiamo. Ma misurarsi sul federalismo presuppone una volonta' comune di riformare e modernizzare lo Stato Italiano che domani celebra la propria festa, non lasciare aperta la porta ad improbabili stati padani sui quali vengono improvvidamente chiamati a giurare i ministri del governo Berlusconi''.
''Un chiarimento politico su questo punto e' evidentemente una questione pregiudiziale per continuare il confronto e il dialogo''. (comunicato da Partito Democratico )
Il che, volendo, mi chiude questa puntata in modo sereno, perchè almeno ho la certezza di non essere l'unico ad avere forti dubbi. Perdonate l'ossimoro, tanto avrete notato che è solo l'ultimo di una lunga serie, in questa seconda e personalissima puntata dei miei confini della realtà.
E gioco anche il carico , per dirla alla Santoro.
Poi il ministro Frattini ha detto che va tutto bene, nessuna divisione, il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl e questo pertanto verrà presentato in Parlamento.
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Piccole differenze che sono all'ordine del giorno nelle grandi tematiche.
Il 1 giugno si svolge a Pontida il consueto raduno leghista. Umberto Bossi sale sul palco "..Ci sono centinaia di migliaia di persone, forse milioni, pronti a battersi per la libertà (...) Non vogliamo la guerra agli immigrati ma una via pacifica alle riforme. Però non ci devono ingannare (...) Stiamo facendo il federalismo fiscale con la sinistra e con i ministri del governo ombra. Questo è l'unico modo per farlo passare".
Poi interviene anche Calderoli, che tiene a chiarire la piccola incomprensione nata sulla questione del trattato di Lisbona; "Non c'è nessun caso Lisbona, noi vogliamo solo che sia il popolo a decidere. Il referendum si fa in Irlanda, non vedo perché non si possa fare da noi. Il trattato toglie sovranità al popolo e allora su questo deve decidere il popolo. Questa è la democrazia".
Pare davvero clima impegnato e costruttivo, a parte qualche naturale differenza di vedute sembra ormai di prassi il dialogo pratico con l'opposizione, le riforme condivise, libertà, democrazia...
Poi mi cade l'occhio anche sull'intervento di Maroni: "La tolleranza zero è il nostro obiettivo e vi assicuro che lo raggiungeremo. Ci accusano di essere diventato un paese razzista e xenofobo - ha proseguito - Sono palle di chi non vuole accettare il fatto che con noi al governo la musica è cambiata. Noi non molleremo mai, non arretreremo di un millimetro sulla sicurezza e sul federalismo perché queste sono le nostre battaglie, una battaglia di civiltà prima ancora che
politica".
Sembrerebbe tutto normale, eppure qualcosa mi lascia inquieto.
Sarà quel "tolleranza zero", che alle mie orecchie suona male. Forse perchè credo ingenuamente che quando la tolleranza scende a zero inizia l'intolleranza...sarà che quando leggo "nostro obiettivo e lo raggiungeremo", "non molleremo mai", "non arretreremo", "battaglia di civiltà", "ci sono centinaia di migliaia di uomini pronti a battersi e a entrare in mischia per conquistare la libertà", "garanzia di essere padroni a casa nostra"...sarà che il tutto si armonizza sulle note di "Va pensiero", che mi ricorda vecchie discussioni volte a pensionare il NOSTRO inno nazionale, l'inno di Mameli, l'inno d'Italia....beh, la democrazia, il dialogo, le riforme condivise...divento un pò scettico. Poi però rifletto sul fatto che potrei esser vittima di pregiudizi, potrei leggere fra le righe di certe dichiarazioni intenti che non appartengono più a quegli esponenti politici, posizioni quantomeno ambigue che fanno parte di un passato ormai morto e sepolto, a favore di un presente volto a rilanciare un paese in grossa difficoltà. Forse la tolleranza zero si riferisce solo al crimine, forse la garanzia di essere padroni a casa nostra è limitata alla nostra abitazione con annesso box auto. Certo, non vorrei fosse stimolo per un'azione legale da parte degli Ostrogoti o dei Greci che magari si sentono padroni di casa pure loro. (articoli completi: " Repubblica.it ", " La stampa.it ")
Ma in fondo lo sappiamo, i famigerati fucili paventati da Bossi tempo fa sono gli stessi che il Presidente del Consiglio Berlusconi ha definito di carta, quindi mi sforzo di non strumentalizzare ogni frase e di non vederci catastrofi imminenti.
Tanto più che è la festa della Repubblica.
Infatti mi accingo a cenare, accendo il televisore e scopro che Maroni aveva appena parlato di mafia, criminalità, insomma....tolleranza zero verso chi sgarra. Ecco perchè è sempre un utile esercizio mentale cercare di aprirsi verso chi ha idee diverse e carpire punti di contatto.
Vorrei quindi chiudere queste valutazioni cercando di ragionare ad ampio respiro, pertanto ritengo opportuno andare a vedere cosa dicono i rappresentati della Lega ai colleghi europei. A quel punto mi viene in mente l'esperto membro del Parlamento Europeo, Mario Borghezio. E mi vado ad ascoltare questo suo collage di parole e pensieri , che però, purtroppo, quei due o tre dubbi che ancora mi rimangono non riesce a dipanare.
Se ancora non siete stufi di leggere avrete notato che non ho ancora espresso un giudizio in merito. Non intendo in effetti farlo, preferisco condividere i dubbi. Vi posso però riportare la replica chiara e perentoria di Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e ministro delle Riforme nel governo ombra del PD:
''la sfida con il governo Berlusconi e' imperniata su due condizioni: un federalismo che serva a tutto il Paese, e non solo alle regioni piu' ricche, e che valorizzi il ruolo dei Comuni''.
''Da Pontida ci arriva una disponibilita' al dialogo sulle riforme che per noi e' tale dall'inizio e la pratichiamo. Ma misurarsi sul federalismo presuppone una volonta' comune di riformare e modernizzare lo Stato Italiano che domani celebra la propria festa, non lasciare aperta la porta ad improbabili stati padani sui quali vengono improvvidamente chiamati a giurare i ministri del governo Berlusconi''.
''Un chiarimento politico su questo punto e' evidentemente una questione pregiudiziale per continuare il confronto e il dialogo''. (comunicato da Partito Democratico )
Il che, volendo, mi chiude questa puntata in modo sereno, perchè almeno ho la certezza di non essere l'unico ad avere forti dubbi. Perdonate l'ossimoro, tanto avrete notato che è solo l'ultimo di una lunga serie, in questa seconda e personalissima puntata dei miei confini della realtà.
E gioco anche il carico , per dirla alla Santoro.
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